Coinbase: recensione onesta con focus su servizi, prodotti e costi
Coinbase è uno dei nomi più conosciuti all’interno del mondo crypto. Anzi, si può affermare che sia l’Exchange più famoso insieme a Binance, con cui tra l’altro si contende il primato. Vale dunque la pena fornire una recensione completa su Coinbase, operando un focus sugli aspetti più importanti, dall’offerta di criptovalute alla quantità e qualità dei servizi erogati, passando ovviamente per le commissioni imposte.
Parleremo anche di un elemento cruciale, del vero momento verità per tutte le piattaforme: le operazioni di prelievo. Lo faremo soprattutto a beneficio di coloro che intendono recuperare liquidità, magari da spendere per attività che, in quanto connesse con il concetto di rischio, è bene che non intacchino il capitale più liquido, quello prodotto attraverso il risparmio. Il riferimento, tra gli altri, è al gioco online e ai casinò su internet.
Prima di partire con la recensione, tuttavia, è utile fornire una panoramica sulle piattaforme di Exchange, soprattutto in relazione alle principali alternative. Gli Exchange sono piattaforme che consentono di scambiare criptovalute con altre criptovalute, o con valute tradizionali come euro, dollaro, sterlina etc. Gli scambi sono reali, dunque le criptovalute accumulate possono essere spese per acquistare beni e servizi nei punti vendita convenzionati.
Gli Exchange si contrappongono ai broker CFD. I CFD sono prodotti derivati che consentono di sfruttare le oscillazioni di prezzo ma che non contemplano la proprietà reale degli asset. Chi fa trading con i CFD di criptovalute, dunque, non li possiede realmente. Un problema secondo alcuni, un innocuo effetto collaterale secondo altri, soprattutto per chi fa trading speculativo e rapido.
Exchange o CFD? La scelta è riservata al singolo e riguarda stili e obiettivi. Ovviamente, chi specula a ritmi importanti, in genere opta per i CFD. Chi invece vorrebbe utilizzare le criptovalute, e magari venderle in un secondo momento, quando è sicuro di realizzare dei buoni surplus, spesso opta per gli Exchange.
Una panoramica su Coinbase
Fatte queste dovute precisazioni, possiamo iniziare a parlare di Coinbase. Di seguito vediamo quali sono le caratteristiche principali di Coinbase.
● È una delle piattaforme Exchange più “antiche”. Infatti, è stata fondata nel 2012, in un’epoca in cui le criptovalute erano ancora asset di nicchia, decisamente esotici, quasi sconosciuti. Giusto per intenderci, nel 2012 il Bitcoin non aveva compiuto nemmeno il suo primo exploit.
● È una delle poche piattaforme Exchange americane. A differenza di molte piattaforme, che scelgono luoghi, per così dire, esotici dove gettare le fondamenta, Coinbase è stata fondata in California e lì c’è rimasta.
● È una delle poche piattaforme Exchange seriamente regolamentata. Nello specifico, possiede licenze erogate da FinCEN, FCA e altre ancora.
● È quotata in borsa. Caso più unico che raro, Coinbase è quotata in borsa, per la precisione nel Nasdaq… E ha anche un buon livello, almeno rispetto al mercato di riferimento.
Coinbase è stata per lungo tempo l’Exchange con la più ampia capitalizzazione. Attualmente, si contende questo primato con un altro colosso del mondo crypto: Binance.
Le operazioni di prelievo
La questione del prelievo tiene banco quando si parla di piattaforme Exchange. Molti grandi nomi del mercato crypto cadono infatti proprio su questo punto. Eppure, si tratta di un aspetto fondamentale, che attiene al grado di controllo del capitale.
Ciò vale soprattutto in alcuni frangenti, magari quando si intende recuperare denaro per destinarlo ad attività particolari, per cui si avverte qualche difficoltà a destinare somme provenienti dal risparmio. Un esempio è dato dal gioco online, attività sempre più diffusa.
In particolare, le modalità di prelievo di un Exchange – come di qualsiasi conto di investimento – dovrebbero essere rapide e porre in essere una spesa contenuta.
Cosa si può dire delle modalità di prelievo di Coinbase? Ebbene, che sono migliori della media. Anzi, vengono decisamente incontro all’utente.
Tanto per cominciare, prelevare è piuttosto rapido. O, per meglio dire, lo è il trasferimento reale di denaro dall’account al conto bancario. Di base, il passaggio avviene entro due giorni lavorativi.
In secondo luogo, è anche molto conveniente. Di base, si corrisponde una commissione di soli 15 centesimi.
Dunque, niente paura: chi opera con Coinbase sa che può tornare in possesso del proprio denaro ogni volta che ne avverte il bisogno.
L’offerta di Coinbase
Entriamo ora nel vivo della recensione. Ovvero, parliamo dell’offerta di criptovalute. Si tratta in effetti di un elemento di grande differenziazione, e che dunque varia tantissimo da un Exchange all’altro. Anche in questo caso, va detto, Coinbase eccelle. Su una solida base di criptovalute “famose”, infatti, si innesta un nutrito bagaglio di criptovalute esotiche. Insomma, ce n’è per tutti i gusti e per tutti gli stili di investimento.
Ovviamente, la criptovaluta più scambiata è il Bitcoin, che non a caso è il re del mercato. Seguono altri mostri sacri quali Ethereum, Litecoin, Ripple, Cardano, Theter, Bitcoin Cash, Solana, Dogecoin.
Ne approfittiamo per raccomandare prudenza al momento di scegliere le criptovalute su cui investire. Infatti, le performance a stretto giro non dovrebbero essere gli unici criteri di scelta. Andrebbero analizzati anche altri elementi, adottando magari un approccio lungimirante.
Per esempio, alcune criptovalute hanno alle loro spalle un progetto complesso, magari interessante, e che spesso si sviluppa nel lungo periodo. Ciò è indice di solidità, e fornisce quindi una motivazione più che sufficiente per prenderle in considerazione.
Altre criptovalute, invece, appaiono solide ma in realtà sono soltanto sulla cresta dell’onda, magari a causa della dichiarazione di questo o quel personaggio famoso. Terminati i classici quindici minuti di notorietà, potrebbero manifestare difficoltà importanti.
I servizi di Coinbase
Uno dei motivi del successo di Coinbase riguarda l’abbondanza di servizi. Infatti, non si limita a fungere da Exchange ma si pone anche come punto di riferimento per i sostenitori e gli utilizzatori delle criptovalute. Lo si evince in particolare dalla messa a disposizione di una carta di debito, la Coinbase Card. Grazie ad essa, è possibile acquistare nei punti vendita autorizzati usando il proprio portafoglio di criptovalute.
Un’idea messa in campo anche da altri giganti del mondo crypto, come Binance, ma che stupisce sempre per la lungimiranza. Lo scopo è chiaro: “normalizzare” il possesso delle criptovalute, e permettere agli utenti di utilizzarle come fossero denaro reale.
Al di là di questo, si segnala la distinzione tra Coinbase e Coinbase Pro. Il primo account è Exchange “ordinario”, per quanto ben fatto. Il secondo è una vera e propria piattaforma di trading. Lo si nota dall’abbondanza di strumenti analitici e operativi, che permettono di studiare a fondo il mercato e di porre in essere azioni potenzialmente proficue, anche in senso speculativo.
Coinbase Pro ha un entry level più alto, giustificato però da una struttura commissionale più leggera.
La divisione non è poi così netta, ma si può affermare che Coinbase sia adatto agli investitori “soft”, che acquistano criptovalute per spenderle o per venderle in un prossimo futuro, quando avranno la certezza di un ricco surplus. Coinbase Pro, di conseguenza, è più adatto ai trader speculativi.
I costi di Coinbase
Un’altra questione cruciale, quando si parla di piattaforme Exchange, riguarda le commissioni. Anzi, molti Exchange sono tristemente famosi per le commissioni elevate, a tal punto che i trader preferiscono spesso cambiare registro, e affidarsi ad altre modalità di investimento, come quelle che pongono al centro i CFD.
C’è da dire, a discolpa di queste piattaforme, che i costi di gestione sono imponenti, soprattutto quelli relativi alla messa in sicurezza, altro tema fondamentale. Ma tant’è: il rischio che i propri guadagni vengano erosi dalle commissioni preoccupano un po’ tutti, a prescindere dagli obiettivi e dallo stile di investimento.
Cosa si può dire delle commissioni di Coinbase? Sono basse? Ebbene, sì e no. In alcuni casi sono basse, più della media, in altri casi sono alte. Sono basse, per esempio, per chi usa il conto Pro e opta per i trasferimenti su bonifico. In questo caso, si sconta solo lo 0,5% del valore totale dell’operazione.
Se si opera via bonifico, ma con conto normale, le commissioni sono comunque accettabili, in quanto non vanno oltre l’1,49%. I problemi giungono quando si opta per i trasferimenti da carta di credito. In quel caso, si raggiunge il 3,99%, una percentuale in effetti parecchio elevata.
Vale la pena presentare anche le commissioni relative alla carta Coinbase. Ebbene, siamo su livelli abbastanza alti, ma ancora accettabili. Se si compiono acquisti con le criptovalute, si sconta una commissione fissa del 2,49%. Se invece gli acquisti si effettuano con l’USD Coin, una criptovaluta ancorata al valore del dollaro, le commissioni sono addirittura azzerate. In quel caso, infatti, è come operare con il dollaro.
Le garanzie di sicurezza
Vale la pena anche affrontare il tema della sicurezza, altro tallone d’Achille di molte piattaforme Exchange. D’altronde, stiamo parlando di un settore ancora poco regolamentato, che presta il fianco alla perniciosa attività di mele marce e truffatori. Ebbene, in questo caso, niente paura: Coinbase è assolutamente sicura.
Ne abbiamo già fatto cenno: è tra le poche piattaforme 100% regolamentata. Vanta licenza erogate da alcuni dei più importanti enti di controllo, tra cui la FCA e la FinCEN.
E per quanto concerne l’Italia? La Consob non si è espressa su Coinbase, ma il suo decorso è comunque legale anche nel nostro paese. Altre garanzie di sicurezza provengono dalla polizza assicurativa che in automatico viene attribuita ai conti, che agiscono soprattutto in caso di furti e attacchi hacker.
Infine, un aspetto singolare: Coinbase utilizza un protocollo militare. Stiamo parlando dei codici crittografati AES-256 con cui vengono archiviati i wallet.
Sullo sfondo, le “normali” manovre per garantire la sicurezza degli account, come l’autenticazione a due fattori. Non è comunque un dettaglio di poco conto, visto che molti Exchange non ne fanno ancora uso.
Il servizio di assistenza di Coinbase
Come si pone il servizio di assistenza di Coinbase? Molto bene… Se sapete parlare inglese. È una piattaforma americana, e quindi l’assistenza viene erogata interamente in lingua. Al netto di ciò, il servizio appare rapido ed efficiente.
Quando si interloquisce con gli operatori, sembra di interagire con una banca, piuttosto che con una piattaforma Exchange. Per inciso, l’assistenza è raggiungibile attraverso molti canali, dalla live chat al telefono all’email.
Coinbase mette comunque a disposizione una nutrita sezione FAQ, nella quale vengono descritti alcuni problemi ricorrenti, e ovviamente le relative soluzioni. Si tratta di una risorsa facile da consultare e che spesso basta e avanza per riuscire a superare i primi disagi.
In ogni caso, l’esperienza d’uso di Coinbase è per lo più agevole. Il merito va anche a una interfaccia che, pur fungendo da terminale per servizi avanzati ed erogati con professionalità, si rivela user-friendly e facile da padroneggiare.
Considerazioni finali
Dunque, qual è il verdetto su Coinbase? Prima di esprimerci, è bene fare una precisazione: la scelta della piattaforma con cui investire spetta al singolo trader. Tutt’al più, recensioni come questa possono fungere da orientamento, da materiale per scegliere con cognizione di causa.
Pro
Ebbene, il verdetto è semplice: Coinbase merita di essere preso in considerazione. Infatti, presenta molti pregi.
● È sicuro. Come più volte ripetuto nel corso di questa recensione, Coinbase è tra i pochi Exchange a vantare delle licenze. Al di là di ciò, mette sul piatto alcuni accorgimenti per rendere sicura l’esperienza d’utilizzo.
● È efficiente. I disservizi sono fenomeni rari quando si opera con Coinbase. In genere, l’infrastruttura risponde adeguatamente e i servizi vengono erogati con competenza.
● Mette a disposizione un’ampia offerta. L’offerta è ampia non solo per quanto concerne il numero di criptovalute messe a disposizione, ma anche la quantità e la varietà di servizi erogati. Il riferimento, in particolare, è alla carta Coinbase.
● Si presta anche al trading speculativo. Coinbase predispone un conto “Pro”, ricco di funzionalità aggiuntive pensate appositamente per i trader.
Contro
Non mancano però i difetti, e in particolare:
● Le commissioni possono essere elevate. Nello specifico, sono elevate per chi opera mediante carta. Sono invece accettabili, ma leggermente sopra la media, per chi opera da bonifico (e da conto standard). Sono invece abbastanza basse se si opera con il conto pro.
● L’assistenza non è geolocalizzata. La piattaforma reca ancora una forte impronta USA, sicché l’assistenza può essere fruita solo in lingua.
FAQ
Coinbase è sicuro?
La risposta è affermativa. Infatti, è tra i pochi Exchange a essere regolarmente licenziata. Nello specifico, gode di licenze predisposte da FinCEN, FCA e altri enti regolatori internazionali e nazionali. Inoltre, è quotata in borsa, indice di sicura affidabilità (e anche di un certo prestigio).
L’offerta di Coinbase è ampia?
Anche in questo caso la risposta è affermativa. Si contano molte criptovalute. La lista va ben oltre quelle più tradate e illiquide, comprendono anche quelle più esotiche. Fornisce anche alcuni servizi aggiuntivi, come la possibilità di associare una carta di credito, tale da permettere un utilizzo delle criptovalute simile a quello delle valute fiat (acquisto di beni e servizi). Inoltre, mette a disposizione servizi per trader mediante l’account Coinbase Pro.
A quanto ammontano le commissioni di Coinbase?
Le commissioni sono medio-basse. Dipendono comunque dalle modalità con cui queste vengono pagate. Se si opera via bonifico e da conto Pro, scendono fino allo 0,5%. Se si opera via bonifico ma con conto normale, salgono a 1,49%. Possono però arrivare anche al 3,99% se si scontano con carta di credito.
Il servizio di assistenza di CoinBase è utile?
La risposta è affermativa, in quanto lo staff è preparato e molto reperibile. Tuttavia, presenta un problema: non è geolocalizzato.